FAQ Odontoiatria Conservativa
Che cos'è la Carie Dentale?
Il termine carie deriva dal latino “caries”, che significa “cavità vuota”. Si tratta di una malattia infettiva che colpisce i tessuti duri del dente (smalto, dentina e cemento) creando dei veri e propri “buchi vuoti”.
Alcuni dei batteri normalmente presenti nella nostra bocca creano queste “cavità” nei denti, tuttavia per poterlo fare hanno bisogno di alimenti che contengano elevate quantità di zuccheri. Grazie agli zuccheri, infatti, creano acidi che, in seguito a ripetuti e lunghi contatti, bucano il dente.
Se la carie viene trattata in tempo, recuperare il dente è facile e veloce.
Qualora invece la carie venga trascurata e le tossine batteriche arrivino al centro del dente ove si trova la polpa, per recuperare il dente ci sarà bisogno anche di una terapia canalare o devitalizzazione, argomento trattato nella sezione “endodonzia”. Alcuni denti cariati eccessivamente trascurati alle volte non sono recuperabili in nessun modo: non resta che estrarli per evitare dolori ed ascessi ricorrenti e anche il rischio di gravi infezioni generalizzate.
Ecco perché è importantissimo spazzolare i denti dopo ogni pasto, affinché i batteri non abbiano modo di danneggiare il dente. Inoltre, visite di controllo regolari dal dentista permettono di individuare precocemente le lesioni cariose in stadi iniziali, così da poter recuperare i denti con terapie facili e veloci e non correre il rischio di dover perdere dei denti per la carie.
La carie è un problema che riguarda solamente i bambini?
Purtroppo, no. Normalmente i bambini sono a maggior rischio di carie poiché effettuano con minore cura le procedure di igiene orale domiciliare, hanno un’alimentazione più sregolata e con maggiore presenza di zuccheri. Questi stessi motivi possono creare una carie anche nell’adulto, che in linea teorica dovrebbe essere più attento all’igiene orale ed all’alimentazione. L’età adulta presenta altre problematiche: recessioni gengivali e malattia parodontale che espongono al rischio di carie anche le persone più anziane.
E’ possibile prevenire l’insorgenza della carie?
E’ possibile prevenire la carie intervenendo sui suoi fattori di rischio principali: la placca, la dieta incongrua e una riduzione delle difese del dente. Il controllo della placca si attua curando al meglio l’igiene orale. Sulla dieta si interviene principalmente evitando di assumere molte volte al giorno zuccheri. Le difese del dente possono essere migliorate dall’utilizzo di dentifrici adatti ed, eventualmente, da prescrizioni di fluoro o altri presidi da parte del dentista. E’ importante non assumere fluoro aggiuntivo senza un’adeguata visita da parte del proprio dentista di fiducia in quanto, se non strettamente controllato, può determinare alterazioni nel colore dei denti.
Come faccio a capire se ho una carie?
Purtroppo, quando la carie è nelle sue fasi iniziali, il paziente non avverte il minimo fastidio. Solo frequenti visite di controllo dal dentista sono in grado di individuare la carie allo stato iniziale, la cui terapia è semplice e veloce.
Quando la carie raggiunge una certa profondità, il paziente comincia ad avvertire fastidio e/o dolore in presenza di alcuni stimoli quali:
- caldo e freddo
- masticazione
- cibi acidi e/o dolci
Se la carie viene trascurata, continua a distruggere il dente fino a giungere alla polpa. La sintomatologia cambia:
- il dolore diventa spontaneo, non più secondario agli stimoli
- il dolore è intenso (pulpite)
- il dolore è difficilmente localizzabile e diffuso.
Come si cura un dente cariato?
Innanzitutto, è necessario rimuovere tutto il tessuto cariato.
Per fare ciò, il dentista esegue l’anestesia e, una volta che il dente è addormentato, isola la zona di lavoro, affinché ogni operazione avvenga in un campo pulito senza contaminazione batterica. Dopodiché, si procede alla rimozione del tessuto cariato. L’utilizzo di sistematiche ingrandenti permette all’odontoiatra di essere sicuro di aver rimosso anche il più piccolo frammento di tessuto cariato.
Fatto ciò, si passa a valutare quanto dente sano è rimasto. Se la carie ha distrutto una piccola parte del dente, basterà eseguire un restauro diretto (direttamente in bocca al paziente) per poter ripristinare completamente forma e funzione. Se invece la carie ha già distrutto una buona parte del dente, quest’ultimo rischia seriamente di fratturarsi durante la masticazione. Per questo motivo sarà necessario eseguire un restauro indiretto (fuori dalla bocca al paziente), che potrà essere parziale (intarsio) o totale (corona). Spesso, l’Odontoiatra è in grado di valutare prima della rimozione del tessuto cariato se il dente avrà bisogno di un restauro diretto o di uno indiretto. Alle volte però è necessario dapprima procedere alla rimozione del tessuto cariato per poter avere la certezza sulla diagnosi.
Che differenza c’è tra un restauro diretto ed uno indiretto?
I restauri diretti si chiamano così proprio perché vengono eseguiti direttamente dall’odontoiatra alla poltrona. Sono la soluzione migliore per curare tutti quei denti in cui la carie ha distrutto poca sostanza dentale.
I restauri indiretti si chiamano così poiché vengono eseguiti in laboratorio e poi cementati nella cavità orale del paziente dall’Odontoiatra. Affinché vengano realizzati e poi cementati sono necessarie più sedute. Rappresentano la soluzione ideale per ricostruire quei denti in cui la carie ha distrutto molta sostanza dentale.
Come si esegue un restauro diretto o otturazione?
Innanzitutto, è necessario aver rimosso tutto il tessuto cariato. Dopo aver fatto ciò, l’odontoiatra prepara la superficie dentale ad accogliere il materiale da restauro e vi applica un sottile strato di adesivo biocompatibile.
Un tempo, il materiale d’elezione per l’esecuzione di restauri diretti era l’amalgama d’argento. Oggigiorno disponiamo di materiali più performanti dal punto di vista estetico: le resine composite. Questi materiali hanno la stessa durezza del dente e si integrano perfettamente anche dal punto di vista estetico.
L’Odontoiatra, dopo aver preparato il dente e applicato un sottile strato di adesivo, appone piccoli strati di resina composita fino a ripristinare completamente la forma del dente. Tale materiale viene steso e modellato, e successivamente viene fatto indurire con una lampada apposita (lampada fotopolimerizzatrice). Una volta terminata la fase ricostruttiva, l’otturazione viene rifinita, lucidata e si controlla che l’elemento dentario interessato sia perfettamente integrato nella funzione del cavo orale e non sia sede di precontatti.
Questo trattamento vale anche nei casi di denti che hanno subito delle piccole fratture.
Come si esegue un restauro indiretto parziale (intarsio)?
Quando il dente ha perso molta sostanza dentale, ma non così tanta da necessitare di una corona, la soluzione ideale è un restauro indiretto parziale: l’intarsio. L’intarsio è dunque un restauro indiretto parziale fabbricato appositamente in laboratorio che sostituisce una buona parte del dente andata perduta per carie.
Eseguire un intarsio richiede più di una seduta:
- Nel primo appuntamento l’Odontoiatra rimuove tutto il tessuto cariato ed eventualmente, se necessario procede alla terapia canalare del dente.
- Nel successivo appuntamento (o sempre nel primo, qualora la terapia canalare non fosse necessaria), l’Odontoiatra procede al build-up del dente. Dopo aver isolato il quadrante, riempie con resina composita le irregolarità del dente lasciate dalla carie e gli conferisce una forma regolare abbattendo le cuspidi a rischio di frattura. Viene presa un’impronta e viene spedita al laboratorio, ove verrà confezionato su misura l’intarsio.
- Nell’ultimo appuntamento, l’intarsio viene provato e, se tutto va bene, viene cementato.
I moderni materiali per la realizzazione di intarsi sono le resine composite e la ceramica.