FAQ gnatologia

Cos’è l’articolazione temporo-mandibolare?

L’articolazione temporomandibolare (ATM) è l’articolazione della mandibola. Ognuno di noi ha due articolazioni TM che funzionano insieme come una coppia, una di fronte a ciascun orecchio. Le articolazioni collegano la mandibola alle ossa temporali del cranio su ciascun lato della testa. I muscoli che controllano le articolazioni sono attaccati alla mandibola e permettono alla mandibola di muoversi in tre direzioni: su e giù, lato a lato, e in avanti e indietro.

Quando si apre la bocca, le estremità superiori arrotondate della mandibola su ogni lato della mascella (i condili) scivolano lungo la cavità articolare alla base del cranio. Scorrono di nuovo nella loro posizione originale quando si chiude la bocca.

Per garantire questo movimento, un disco di tessuti molli si trova tra il condilo e la cavità. Il disco assorbe la scossa dovuta alla masticazione e ad altri movimenti.

Data la combinazione di movimenti tridimensionali e sincronizzati delle articolazioni TM (destra e sinistra) sono le articolazioni più complicate nel nostro corpo.

Cosa sono i disturbi temporo-mandibolari?

I disordini temporomandibolari (DTM) rappresentano un gruppo eterogeneo di patologie del sistema stomatognatico che si manifestano con quadri algici e/o disfunzionali a carico dell’articolazione temporomandibolare (ATM), dei muscoli masticatori e delle strutture ad essi correlate.

La classificazione dei disordini temporomandibolari include un gruppo eterogeneo di condizioni articolari (che riguardano le strutture dell’ATM) e non articolari (che riguardano la muscolatura masticatoria) che spesso si accompagnano a segni e sintomi simili.

Tra i disordini articolari ricordiamo:

  • Disordini congeniti o dell’accrescimento
  • Incoordinazione consilo-discale
  • Disordini infiammatori
  • Osteoartriti
  • Anchilosi
  • Fratture

Tra i disordini muscolari abbiamo:

  • Co-contrazione
  • Spasmo muscolare
  • Dolore muscolare ritardato
  • Dolore miofasciale (da punti trigger)
  • Miosite
  • Contrattura miostatica
  • Contrattura miofibrotica
  • Contrattura muscolare

I DTM possono insorgere a tutte le età (bambini ed adolescenti compresi) ed entrambi i sessi possono essere coinvolti; i dati della letteratura comunque riportano che si manifestano più frequentemente in un’età compresa tra i 25 ed i 40 anni, interessando prevalentemente le donne.

 

Quali sono le cause dei DTM?

L’eziologia dei DTM è multifattoriale.

Possiamo innanzitutto distinguere tra:

-fattori predisponenti (aumentano il rischio di DTM)

-fattori scatenanti (danno inizio ai DTM)

-fattori perpetuanti (favoriscono la cronicizzazione dei DTM)

Tra i fattori scatenanti ci sono i traumi (diretti, indiretti, microtraumi), fattori anatomici di tipo scheletrico (prograzie, retrognazie, asimmetrie), fattori anatomici occlusali (occlusione instabile, malocclusioni).

Diversi fattori sistemici (disvitaminosi, tireopatie, fibromialgia, patologie reumatiche, ipoglicemia) e locali (patologie dentali, dell’orecchio, cervicali, cefalee…) possono agire da fattori predisponenti o perpetuanti.

Infine fattori psicologici quali ansia e depressione possono essere sia fattori scatenanti che perpetuanti. L’ansia, in particolare, aumenta le parafunzioni e il bruxismo, e di conseguenza i carichi funzionali sul sistema muscoloscheletrico masticatorio.

Quali sono i sintomi dei DTM?

Le persone con disordini temporomandibolari accusano principalmente i seguenti sintomi:

  • dolori al viso
  • dolori alla mandibola
  • dolori all’orecchio
  • ronzii, fischi o acufeni, tintinnii, sensazione di ovattamento
  • dolori alle tempie, mal di testa
  • dolori al collo
  • rumori all’articolazione della mandibola (scatti, schiocchi o crepitii)
  • limitazione dell’apertura della bocca (saltuaria o persistente)
  • deviazione dell’apertura della bocca (saltuaria o persistente)
  • sensazione di malocclusione (i denti non combaciano più come dovrebbero)
  • denti usurati
  • difficoltà di masticazione
  • vertigini e capogiri
  • affaticamento della vista
  • intorpidimento o formicolio agli arti
  • mal di denti (non riconducibile ad altre cause)

Raramente si presenta un solo sintomo per volta; i disordini temporomandibolari sono di solito contraddistinti dalla presenza di una pluralità di sintomi.

Come faccio a sapere se ho un disordine temporo-mandibolare?

Fai questo breve test per scoprire se hai un disordine temporomandibolare che ti sta causando dei problemi:

  • Sei consapevole di digrignare o stringere i denti?
  • Ti svegli con i muscoli vicino alla mandibola doloranti o rigidi?
  • Soffri di frequenti mal di testa o dolori al collo?
  • Lo stress peggiora la tua occlusione e aumenta il dolore?
  • La tua mandibola scatta, schiocca, cigola, crepita o si blocca quando apri la bocca?
  • È difficile o doloroso aprire la bocca, mangiare o sbadigliare?
  • Hai mai avuto dei traumi al collo, alla testa o alla mandibola?
  • Hai mai avuto altri problemi, come l’artrite, con altre articolazioni?
  • I tuoi denti non si toccano più uniformemente quando li chiudi?
  • I tuoi denti combaciano in modi sempre diversi quando li chiudi?
  • Hai i denti sensibili, mobili, rotti o consumati?

Se hai risposto “Si” per più di tre volte, è necessaria una visita da uno specialista competente nel trattamento dei DTM (gnatologo): è molto probabile che tu soffra di disordini temporomandibolari.

Ci sono altre patologie che hanno sintomi simili ai DTM?

Alcune condizioni possono essere associate o confuse con DTM a casua dei sintomi simili ed includono:

  • disordini intracraniali non vascolari,
  • dolore neurovascolare (cefalea primaria),
  • cefalea secondaria,
  • dolore neurogenico (neuropatico),
  • altre manifestazioni algiche extracraniali (orecchi, seno, naso, gola)
  • dolore legato a patologie maggiori quali neoplasie ed AIDS.
In che consiste la terapia dei DTM?

La terapia dei DTM dovrebbe essere mirare a:

1)        riduzione del dolore

2)        miglioramento della limitazione funzionale

3)        rallentamento della progressione della malattia

La terapia conservativa è la più indicata nella terapia dei DTM.

Questa può includere:

–          formazione su come prevenire e controllare i sintomi (terapia cognitivo-comportamentale)

–          farmaci orali per il dolore e/o miorilassanti

–          integratori alimentari

–          apparecchi intraorali rimovibili (bite)

–          fisioterapia.

Il bite (o splint) è un’efficace terapia nel trattamento dei disordini temporomandibolari. È un dispositivo rimovibile, di solito in resina trasparente, che ricopre la superficie dei denti superiori o inferiori, per ristabilire l’armonia e il corretto equilibrio tra i muscoli e l’articolazione temporomandibolare, con la funzione di ridefinire i rapporti tra il mascellare superiore ed inferiore. Per questo motivo deve essere accuratamente progettato, in un’ottica medica che consideri ciascuna persona nella sua unica specificità. Lo splint è anche molto utile per arginare i danni causati dal bruxismo poiché tiene le arcate dentali separate, aiuta a rilassare i muscoli e può ridurre quindi il logoramento dei denti e la sensazione di dolore.

Sono più rari i casi in cui è necessario il trattamento con un apparecchio ortodontico, l’applicazione di corone protesiche e ponti, o un trattamento di ricostruzione della superficie dei denti.

La terapia chirurgica, è invece rivolta ad un numero davvero limitato di pazienti, e consiste in lavaggi e infiltrazioni articolari, volti a ripristinare la mobilità del menisco articolare e la salute del liquido sinoviale, ovvero del liquido che lubrifica e nutre le nostre articolazioni temporo-mandibolari.